ANIMALE NON IDENTIFICATO: LA POESIA DI ROLANDO KATTAN
(Gattomerlino Superstripes, 2014)
Una piacevole sorpresa arriva dalle edizioni Gattomerlino Superstripes, piccola ma appassionata casa editrice romana, fondata dalla poetessa Piera Mattei nel dicembre 2010, nell’ambito delle edizioni Superstripes Press, che pubblicano testi scientifici in inglese. Superstripes Press è diretta da Antonio Bianconi, professore ordinario, cattedra di Biofisica, all’università La Sapienza di Roma. Gattomerlino ha quattro collane rivolte al lettore italiano: la Gattomerlino Serie Blu per la poesia in traduzione, la Gattomerlino Serie Verde, per la divulgazione scientifica, la Gattomerlino Serie Amaranto per documenti, diari, memorie e Quaderni di Pagine Nuove con proposte di poesia italiana o in lingua italiana. La sorpresa in questione arriva direttamente dalla collana in traduzione Serie blu, e si tratta di Rolando Kattan, poeta honduregno, che presento col suo denso libriccino Animale non identificato. Rolando Kattan si muove a suo agio tra le figure mitiche e fa della sua ricerca una intensa riflessione sull’origine, cercando la verità attraverso la stessa ricerca di poiesis, non disdegnando la forma impersonale, atta a neutralizzare certo egotismo imperante in molta poesia nostrana, per restituire una riflessione più viva, che non manca anche di un piglio ironico e a tratti tagliente. Una poesia semplice ma ardita, molto pregna della tradizione fantastica di certa letteratura ispanica del secolo scorso (si potrebbe bensare ad alcuni rimandi tipicamente borgesiani o alla poesia di Oliverio Girondo), seppur con accensioni quotidiane e vivide, che formano appunto questa utopia del dire il reale attraverso l’irreale. Di origini messicane per parte di madre, ebreo-sefardite e palestinesi per parte di padre, Rolando Kattan è nato a Tegucigalpa, Honduras, nel 1979. Come poeta ha già ricevuto notevoli riconoscimenti, ma si dedica anche, con grande passione, alla diffusione popolare della poesia, come strumento di pacificazione e sviluppo sociale. Animale non identificato è la sua terza raccolta poetica, la prima tradotta in italiano (traduzione e cura di Piera Mattei, Gattomerlino Superstripes, 2014, 76 pagine, euro 10).
Di seguito, alcune poesie tratte dal libro.
Antonio Bux
SUL MODO DI PORTARE I CAPELLI
tutte le cose grandi
iniziano con un’idea in una testa spettinata
come avrebbe potuto Dio – per così dire – creare l’universo
[con una testa ingommata
che ci avrebbe fatto Noè nell’arca con una testa
[da maggiordomo
o Gesucristo sul monte se i suoi capelli non si fossero
[intrecciati col vento?
Eraclito uscì dal fiume tutto spettinato come
[Archimede dalla bagnarola
a Socrate e a Platone sopra la calvizie gli cresceva una
[capigliatura esorbitante
è risaputo che Omero morì strappandosi dalla disperazione
[i capelli
e che Cervantes Quevedo e Gongora
come Shakespeare si pettinavano solo i baffi
Giovanna d’Arco bruciò più forte sul rogo per la sua
[fiera capigliatura
e nell’antichità
i primi uomini che seminarono il caffè e il mais
gli sciamani e i sacerdoti
quelli che intagliarono nelle antiche pietre i primi poemi
tutti sono parte degli anonimi spettinati di sempre
continuando
Newton lo spettinò una mela
a Edison l’elettricità drizzò i capelli in testa
Bach dissimulava la sua zazzera con una parrucca
e Leonardo da Vinci si spettinava anche la barba
tutti gli angeli del cielo le esperidi le muse
le sirene e le donne che sanno volare
tutti e tutte hanno lunghe capigliature sciolte
nella storia recente
Albert Einstein fu il più spettinato del secolo XX
e certamente Adolf Hitler
quello con i capelli più pettinati
ma le cose grandi sono anche semplici
come quelli che tornano a casa di corsa per spettinarsi
o i bambini quando imparano l’amore spettinando le madri
è logico che i sogni nascano in teste addormentate
perché sono sempre spettinate
e agli amanti che sopra ogni altra cosa si spettinano
quando si baciano e si amano
per questo dico:
bisogna diffidare di un amore che non ti spettina
ANIMALE NON IDENTIFICATO
non entrarono nell’Arca:
le giraffe
che agli inizi avevano il collo corto
e andavano a testa bassa per il bosco anelando
alle foglie più alte
il Dodo e il Solitario di Rodriguez
che dimenticati nelle disabitate isole dell’oceano Indiano
rinunciarono alla divina grazia del volo
i cigni neri
perché non furono creati da Dio ma da un poeta
tutti i pesci
le grandi balene
e gli organismi piccolissimi
nell’occhio di una bambina che piange
nemmeno i draghi gli unicorni e i pegasi
degli uccelli solo quelli domestici
le galline le oche le anatre il gallo
e come ci risulta dalle sacre scritture : la colomba
restarono fuori i centauri
le nereidi i fauni e gli animali sferici di Borges
perché erano tanti e molto grandi
anche
quasi tutti i dinosauri
però tra tutti gli animali che vi entrarono
non riconosco l’animale che percorre il mio corpo
ACCANTO A ME QUALCUNO LEGGE UN LIBRO SCRITTO IN MANDARINO
accanto a me qualcuno legge un libro scritto in mandarino
le parole cadono come pioggia sopra le sue mani
e le sue mani aperte si riempiono d’acqua
come le mani che entrano in un fiume
l’uomo accanto a me beve acqua da un libro
e il suo viso come quello dei santi s’illumina
cosa sta scritto lì che senza leggerlo sento la sua umidità
che libro è questo
dove le parole non hanno l’odore delle pagine come
[nei miei
forse quello che lì si legge non si dimentica
e rimane nella memoria molti anni
come un fiume che sale e dopo piove
questa brezza dell’acqua mentre cade nelle sue mani
è la poesia?
BONSAI
i Bonsai non si preoccupano dell’autunno
a poco a poco cadono le foglie
gli animali non orinano contro il loro tronco
né badano ai temporali
le tormente e i raggi del sole sono leggenda per loro
parlano delle mosche come di feroci falegnami
e citano la siccità con la distanza dell’inferno
sanno che mai nessuno gli toglierà l’aria
per questo ogni Bonsai
si crede l’unico albero della terra
NOI MORTI
i morti disconoscono
la loro condizione di morti
visitano gli uffici
viaggiano in autobus
e si siedono davanti al televisore
in gruppi di piccoli cimiteri
però è per la mania di essere ricordati
che sono uguali e si tengono uniti
splendido. scorre limpido e fresco come acqua di un ruscello.