OSCAR VLADISLAS DE LUBICZ-MILOSZ
(da Symphonies, 1915), traduzione di Massimo Rizzante
– Oh Casa, Casa! Perché mi avete lasciato partire,
Perché non mi avete trattenuto, perché, Madre,
Avete permesso allora al vento menzognero dell’autunno,
Al fuoco della lunga veglia, a quei maghi,
Voi che conoscevate il mio cuore, di tentarmi così
Coi loro folli racconti, pieni di un odore di vecchie isole
E di velieri perduti nel grande blu silenzioso
Del tempo, e di coste del Sud dove le vertigini aspettano?
Eppure, donna saggia, sapevate che i veri viaggiatori,
Quelli che cercano la Baia della Sincerità e l’Isola delle Arpe
E il Castello Addormentato non fanno mai ritorno, mai!
– Il mio cuore abita solitario in un gelido ostello e l’insonnia
Ritta sul vecchio palchetto contempla il mio vecchio volto
E nessuno, nessuno prima di me ha compreso di che morti
Sorde, irrimediabili, sono fatti i giorni della vita!
***
«Anche lo spirituale soffre» (Hölderlin). E l’ideale, strappato alla terra, marcisce. Possiamo leggere nei versi di O. V. de L. Milosz tentazione e pentimento d’un poeta divorato dallo spleen, sogno e nostalgia di Maria e della Maremma carducciana («Meglio operando oblïar, senza indagarlo, / Questo enorme mister de l’universo»). La sicurezza piuttosto che il viaggio. Sì, perché i «folli racconti» danno la febbre, e non è improbabile finire come Ivan Karamazov. Dopo aver varcato la linea – della vita e del verso – gli avventurieri «non fanno mai ritorno» e le promesse celesti si mutano in condanne… velieri scompaiono «per l’alto mare aperto». – Milosz è sempre efficacissimo nella rappresentazione della nostalgia. Nostalgia totalizzante e totalitaria, che investe ogni ambito e livello, a cominciare da quello linguistico (il francese è «gelido ostello» e stoffa purgatoriale). Il «poeta errante» sa che l’uomo va cercato nell’infanzia, nei ricordi. La più inattuale tra le nostre attività (definita da Milosz «un piccolo esercizio solitario») diventa, così, necessaria. Un riscatto. La strada maestra per il cuore smarrito.
Sergio Bertolino