FEDERICA GALLOTTA – Sette inediti

***
 
Aprile è il mese in cui si torna sani:
rimargina la pelle. Ora piano
allontanati da questo inverno
spargendo qua e là del sale: perché
non torni insieme al tedio e al rumore
dei dissuasori per storni e dello
scorrere del tempo. Ho cambiato
disposizione ai cristalli, con luce
potente sono da purificare.
                                I nostri chakra
pretendono attenzione. Sarebbe ora
di assecondare le voglie antiche
grattare il suolo, l'oro ricercare:
ricchi addormentarsi sotto un albero.
 
 
***
 
Dispone i cristalli sul tavolo
e dice: ametista, labradorite
quarzo ialino. Piano, il cammino
inizia ora ma costa fatica:
la vita è quella cosa che stanca.
Mi siedo, ti guardo, solo con te
con te non fanno paura i fantasmi.
 
 
***
 
La pelle che invecchia è il campanello
d’allarme del tempo che scorre veloce.
Bubboni speciali, le squame bianche.
Mettere unguenti non servirà: senti
che dicono al telegiornale? Mille
operazioni per arti depressi
al dì, a chiunque faccia richiesta.
Pelli cucite asportate da dove
non vedi. Trasfusioni perenni, e
lente convalescenze in ospedale.
Ne vale la pena. Questo è il futuro
e lo passa la mutua. Affrettiamoci:
l’eterno ci aspetta e già siamo in ritardo.
 
 
***
 
Fuori ci attendono treni volanti
ripide rampe per assecondare
la guarigione, e la quarantena
in comode sale climatizzate.
Spingi un bottone: clic sullo schermo
al presagio di morte abituale
non crediamo più: hanno trovato un gene
– non ho capito come, neppure il nome.
Ci salvano tutti, capito? Tutti!
 
 
***
 
Sul letto secco del fiume ho trovato
pepite d’oro e violette, piante
e pungitopo a volerne fare
mazzi. Niente, che si possa trovare
in qualche aula universitaria
dove tu ragazzo cerchi appena arrivi
la presa per attaccare la vita.
 
 
***
 
13luglio
 
Conoscere l’ascendente e il tema natale
non ci eviterà quei giorni di fame
nervosa e le paranoie cinematografiche.
Di chiedere grazia e aiuto
al primo dio disponibile sulla carta astrale
se Dio in quel momento ha più urgenti
burocratiche questioni da sbrigare che
la risoluzione del nostro destino sovrumano
di Nettuno in congiunzione a Urano.
 
Avessi studiato bene la posizione dei pianeti
con Saturno in Cancro, Venere in Gemelli
avresti prestato la dovuta attenzione
all’antropode occulto colmo d’orpelli
abbracciato a Luna nera e Plutone.
 
 
***
 
Disfatta nella forma qua – aspetto
sono liquido: miscuglio decoroso, mi adatto
a ogni tua richiesta, sono ancella: alla pigrizia
di fine giornata – lavoro affanno o scocciatura tua.
Ti avvolgo: mi faccio coperta placenta e dissolvo
sto zitta. Approfitta: sono i giorni della muta
il corpo molle e delicato, malleabile scorza.
 
Domani tornerà la forza, le chele che attanagliano.
Sconfiggerò il leone.

Federica Gallotta nasce il 13 luglio 1990 a Tarquinia, piccola cittadina sul mare in provincia di Viterbo e da tre anni vive nel capoluogo, dove ha trascorso gli anni universitari. Nel 2017 consegue la laurea magistrale in Filologia Moderna all’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo e attualmente insegna italiano in una scuola di Tarquinia. A novembre del 2017 pubblica presso Giuliano Ladolfi Editore la raccolta di poesie Altri nuovi giorni d’amore.
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2 thoughts on “FEDERICA GALLOTTA – Sette inediti

  1. Grazie! Queste sue poesie sono tratte da “Modi indefiniti”, la sua seconda raccolta che uscirà nella collana “Sottotraccia” che dirigo per le Marco Saya Edizioni.

    Un caro saluto!

    Antonio Bux

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