GIAMPAOLO DE PIETRO – Un estratto da “Abbonato al programma delle nuvole” (L’arcolaio, 2013)

***
 
Di solito non rompi il vetro
di solito ti specchi poco e crei
formule di buongiorno
di solito aspetti poco
e poco
poco a poco impari
dicevano anche una sola nota al giorno
di solito non è lo stato a tutelarti
né il prete a pregarvi di continuare ad amarvi
di solito non nominano lo spavento
che è in loro
ma li dichiarano marito e moglie.
 
 
***
 
Gli stessi spazi di
sabato e domenica.
Le finestrelle azzurrate
dei lunedì mattina
le occhiute forme di vita su marte
le scelte di mercurio e il nome di un gatto
il pianeta ch’è giove dei fiori tutti
e la venere dei nostri tenere e temere insieme.
Il dì dei dì di quando il traffico non esiste più
nelle città(e alla campagna si dedica un temporale,
un futuro e una quiete).
L’invenzione della musica nella nostra nuova casa.
 
 
***
 
Il cuore ha una mano?
Amelia Rosselli
 
 
Il coraggio di un’imposta aperta.
Di una nuvoletta d’intonaco appena scoccata.
Di ognuna delle facce.
Comprese quelle all’ombra
di un qualsivoglia malumore.
Le vie del bene dire.
Le strade che si accendono in pace,
nonostante e per il saluto del sole
alla luce artificiale tra le persone.
Le facce ancorate all’affetto perenne.
E i cuori, e allora le stelle?
Le vie del bene dire
 
 
***
 
Ci sono chiavi
serie talora chiuse
a porta e altre
aperte a più
tempi, in prospettiva
 
vi sono angoli seduti
tra chi ascolta e chi no
circonferenze di un solo
di chi ascolta e un pieno
di chi chiude tra
 
ci siamo chiavi
che sanno le mani
vi siete chiusi
che nuvole appena.
 
 
***
 
Per brevi periodi
– nei festivi, per lo più –
le truppe dei
miei capelli si
riposano dal crescere.
È maggiormente quando
non raggiungono le punte
delle dita allo specchio
o quando ho un avanzo
di minuti dentro al pettine
e li conto ancor sopra
la fronte per un poco.
 
 
***
 
a Beppe Salvia, che conosco per dono
 
 
Hai un’anima altalena
io ti spingo dalla schiena
 
abbiamo anime altalene
e la vita ci spinge dalle schiene
 
il tempo ci fa rallentare
la morte ritornare?
 
 
***
 
Credo nel Pomeriggio,
nella Lira di un libro
in Alcuni poeti che
hanno preso del Vento
e brezzato
Intrapreso dal basso e spero
A mie spese di Esistere Ancora
una volta con vento e una breve risposta
che è la vita stessa mentre io non la nomino
(neanche)
Avanza. E magari si distrae, anch’essa – in noi.
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