ROBERT CREELEY – POESIE TRATTE DA “PER AMORE” – MONDADORI 1971

creeley

 

 

 

LA RIMA

Esiste il segno
del fiore –
per prendere a prestito
il tema.

Ma cosa o dove riavere
quello che semplicemente
non è più amore.

L’ho veduta
e dietro di lei c’erano
i fiori e dietro i fiori
niente.

 

L’INNOCENZA

Guardando il mare, è una linea
di montagne ininterrotte.

È il cielo.
È il suolo. Lì sopra
viviamo.

È una foschia
ora tangente ad un’altra
quiete. Qui giungono
le foglie, là
esiste una roccia in evidenza
o una prova.
Quello che vengo a fare
è parziale, parzialmente tenuto.

 

IL CORVO

Il corvo in gabbia nella sala da pranzo
mi odia perché non lo voglio nutrire.

So di non aver dimenticato niente partendo
perché l’ho ucciso.

E perché l’ho colpito in capo con un bastone
so che non c’è proprio niente da ridere.

Malattia è l’odio di un pentimento
sapendo che lui non desidera niente.

 

LA PROPOSTA IMMORALE

Se non fai nulla per il prossimo
ti è risparmiata la tragedia delle relazioni

umane. Se con calma e come altre volte
avviene il passaggio della cosa inaspettata:

osservarla è qualcosa di più
di quello che era. Dio mio si sa

nessuna cosa è adeguata niente
è tutto quello che c’è. L’egoista

incerto
nuoce a se medesimo.

 

NON FIRMARE MAI NIENTE

Montare a cavallo come era mia abitudine,
nel campo c’era un branco di vacche.

Il cavallo
le inseguì. Anch’io, un accompagnatore
a disagio.

Vale a dire, il proverbio cinese dice:
se giaci in un campo

e ti addormenti
in un campo sarai scoperto

addormentato.

 

E

Una bella festa per gente
che si fidanza, lei

aveva ventitré anni, lui
era centoventisette volte

tutte le volte, sopra e sopra
sotto e sotto lei scese

scale, traversò arcate,
vetro, alabastro, una pala di ferro

era lì in attesa
e lei la sollevò per scavare

indietro
e indietro fino alla madre,

il padre, il fratello,
il nonno e la nonna .

Ora sono tutti morti.

 

L’INSEGNA

Più quieta è la gente
più lento trascorre il tempo

finché esiste un uomo solitario
seduto nella figura del silenzio.

Poi grida a lui
Vieni qua idiota sta per spegnersi.

Un volto che non è un volto
ma i lineamenti, di un volto, impressi

sopra un volto finché il volto
è senza volto, risposte

di un essere inesistente
dove prima c’era un uomo.

 

I POSTINI DISONESTI

Mi stanno rubando tutte le lettere, e
le buttano nel fuoco.

Vedo le fiamme, etc.
Ma non me ne importa, etc.

Bruciano tutto quello che ho, o quel poco
che ho. Non me ne importa, etc.

La poesia suprema, indirizzata al
vuoto – questo è il coraggio

necessario. Questo è qualcosa
completamente diverso.

 

Poesie di Robert Creeley
tratte da “Per amore” (Mondadori, 1971)
traduzione di Perla Cacciaguerra
Introduzione di Agostino Lombardo

 

Robert Creeley (Arlington, 21 maggio 1926 – Odessa, 2 aprile 2005) è stato un poeta statunitense, tra i maggiori esponenti della lirica postmoderna. Iscrittosi ad Harvard non conclude però gli studi ma vive intensamente vicino a Charles Olson – poeta statunitense e direttore del College che influenzò la Beat Generation – l’esperienza del Black Mountain College, per il quale diresse la rivista “Black Mountain College Review” nel North Carolina. Egli pubblica le sue prime poesie sulla rivista “Wake” ad Harvard e nel 1949 inizia una fitta corrispondenza con Williams Carlos Williams ed Ezra Pound. L’anno seguente il poeta conosce Charles Olson con il quale stringe una forte amicizia. Viaggia in Europa e in Asia, vivendo per quarant’anni – con frequenti ritorni in America – in Giappone, a partire dal 1953, dove apprende la filosofia buddista e l’insegnamento zen. Nel 1954 Olson, che era rettore del Black Mountain College, un collegio di arti sperimentali nel North Carolina, invita Creeley a collaborare all’edizione della rivista Black Mountain Review. Tornato in America vive a Taos e a San Francisco. Nel 1956 si reca in Nuovo Messico per insegnare ad Albuquerque e in seguito in una finca nel Guatemala. Nel 1960 Creeley riceve il Master’s Degree dall’Università del Nuovo Messico ad Albuquerque.
Colpito da enfisema polmonare non volle mai farsi curare e negli ultimi anni andò a vivere a Buffalo nel Texas dove è morto. Amico dei più importanti artisti moderni, lavorava spesso con loro a diversi progetti riguardanti mostre e libri ed era inoltre un appassionato di musica jazz. Amava l’arte in tutte le sue forme e si recava ovunque per tenere reading che lo resero popolare. La reputazione che aveva, soprattutto Oltreoceano, era quella di poeta postmoderno che aveva contribuito a rinnovare la poesia americana nel mondo durante il Secondo Dopoguerra. Amato per i suoi esperimenti linguistici venne considerato un grande degli anni cinquanta nel momento della maggiore cultura degli USA e la sua poesia venne ascoltata e accolta con immenso entusiasmo. Ammirato e lodato da Allen Ginsberg per gli esperimenti linguistici all’avanguardia, pubblicò una sessantina di libri in un linguaggio teso e rigoroso attento alle tematiche delle tensioni umane quotidiane.

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