*
C’era molto aglio
nella dispensa,
ma poco pomodoro;
allora ci siamo fatti
forza, e abbiamo mangiato
un pezzo di tovaglia
e qualche scaglia di cloro.
*
Ho capito di essere povero
quando ho provato ad usare
la mia memoria come stampante,
ma non ha funzionato, perché
di me non ricordo niente, se non
il fatto di essere così povero che
finanche il pulsante stampa mi manca.
*
Tornavo da scuola
sempre molto tardi;
mi fermavo ad osservare
le vetrine dei negozi
cinesi; non capivo come
potessero stare insieme
dietro al vetro un ventaglio
ed un profumo francese,
però poi vedevo lo stesso
a casa nel cesso: un intruglio
come shampoo per lavarsi,
e poi quello anche in bocca
quando il nonno voleva un bicchiere.
Perciò ho creduto d’esser cinese
anch’io, quando ho visto il nonno esposto
dentro una bara con accanto un profumo
quasi francese in una bottiglia di shampoo.
*
È successo all’improvviso
che praticamente è morto
il vicino mentre mangiava;
beato lui – pensò mio nonno –
almeno se l’è goduta (e io pensavo
cosa, la mela o la vita?); invece
lui, il vecchio, se ne sta seduto
in panciolle col bicchiere in mano
quasi fosse un mappamondo,
e a scelta ogni sorso è un viaggio
diverso da quello precedente, basta
puntare la lingua come un dito
e scegliere la meta alcolica preferita
e ricomincia un altro tempo, un altro luogo
dove non conta il treno in ritardo,
il cielo diverso, un universo più profondo
ma solo un fondo chiuso nella bottiglia.
Poi è successo un giorno che mio nonno
è morto mentre sceglieva con la lingua
di andare verso un altro continente
una regione, mi pare, piuttosto bianca
e strana, fatta di pillole ed effervescenze;
è partito alzando il mento, e schiumando bava:
l’ultima cosa che ricordo di lui fu il suo sorriso
mentre con gli occhi sognava l’Antartide,
coi suoi bellissimi occhi color di bicchiere.
4 poesie da “The Nothing Family”
di Antonio Bux
…buona la terza! e s’intravvede un progetto tematico molto interessante! Lorenzo
😉
Sì, che mi piacciono.
🙂
Belle, ‘fresche’ e umili, drammaticamente in antitesi al tuo lavoro precedente assai piu’ geometrico, metaforico e astratto 🙂
sì, mi piace attraversare varie forme di scrittura, altrimenti mi annoio 🙂 sperando sempre nella buona riuscita…grazie per la lettura, caro, a presto!
Bux
molto belle. la semplicità come approdo ultimo, un viaggio difficilissimo (la rima pomodoro-cloro è inedita nella poesia italiana? mi sa di sì)