*
E’ fuggito un toro nero
erra sul cavalcavia
impaurendo il traffico,
lo ricorriamo
impugnando coltelli
bastoni elettrici e birre
corre si ferma torna
arrivano i carabinieri coi mitra,
ora è steso su un velo d’erba
e sussurra qualcosa alle mosche.
*
Oggi la morte è materna
vitellini impestati dall’afta
le corrono incontro affettuosi.
*
Tra il fecaio
e l’inceneritore
crescono dei fiori
margherite evacuate dalla terra
soffioni che sembrano sputi
papaveri notevolmente pallidi.
*
Sventrate intere famiglie
oggi
lunedì di intensa macellazione.
Una vacca ha partorito un vitello
negli occhi la paura di nascere
il foro in mezzo il nostro contributo
a tranquillizzarlo.
*
Nuvole che scoppiano
come tane malscavate
borchiano la città
con gocce nere
cremato un agnello da esperimento
fetore di cielo.
*
A qualche centinaio di metri
passata la forma fresca del prato
e dopo case dagli occhi spenti
si trova il cimitero degli umani
dove c’è carne che non sfama.
*
Dal vapore necrobiotico
l’osmosi
chiamata da un’archeologica ansia.
Tiepido, annuso il culo
del grosso vitello che mi precede
nella corsa verso l’assoluto.
*
Quando hanno tolto la luce
la morte si è ricomposta
per apparire subito dopo
più nitida, più vergine.
*
Su un oceano colorato malamente
galleggiava una piccola isola
le onde spargevano le origini
i coralli cicalavano al tramonto
e i pesci si rigeneravano alla fonte.
Era una goccia di sperma
cadutami nella vasca del sangue
in una mattina
di forte macellazione.
*
Niente addobbi viola
le croci coperte dalle tute sporche
l’incenso deodora altre chiese,
non bruciano candele
solo grasso di cavalli col carbonchio
eppure la santità del sacrificio
avvolge ogni spazio del carnaio
muscoli domati, nervi di scarto
certamente troppo per un dio
con la puzza al naso.
Poesie di Ivano Ferrari
tratte da “Macello”, Giulio Einaudi Editore (2004).
Testo bellissimo. Purtroppo risale a qualche anno fa. Considero questa opera di Ferrari un’espressione potente della poesia moderna che ne fa uno dei pochissimi veri poeti viventi.
Antonio Torre
Verissimo caro Antonio,
cosa aggiungere. Un libro potente. Sì, è del 2004, come riportato in calce ai testi.
A presto, grazie.
Antonio Bux
Magari fosse del 2004! Si tratta di una raccolta che risale alla metà degli anni ’70. La pubblicazione è più recente, come hai specificato tu. Purtroppo il libro è praticamente introvabile.
Essendo orfano della vera poesia mi piacerebbe trovare qualcosa di più recente che abbia una forza diversamente paragonabile. Il fatto è che l’editoria italiana, nel campo della poesia,per certo, è in balia di tipografi gonfiaparcelle che si spacciano per editori e di poeti della domenica che li finanziano. Intanto continuo a cercare…
Un saluto
Antonio
Intendevo dire che questa raccolta, questa edizione di Einaudi, è del 2004, la silloge è di 35 e passa anni fa, vero.
Non si trova più questa edizione, possibile?
A presto, grazie
salutoni
Antonio
Qualche tempo fa ho provato a cercarla ed era ovunque esaurita. Adesso non so se c’è stata qualche ristampa.
Saluti
Antonio
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Poesie di Ivano Ferrari – Macello – Giulio Einaudi Editore